L'AI comunicherà meglio dell'uomo?
- Carlo Passoni
- 24 set 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 ott 2024
Guardando le sue capacità sintattiche e logiche, è facile affermare che, in molti contesti, l'AI ha già superato la capacità comunicativa di un essere umano medio. Un algoritmo ben addestrato non solo può rispondere a domande complesse con una precisione disarmante, ma lo fa anche con una coerenza impeccabile, priva di quelle esitazioni, errori o ambiguità che caratterizzano la comunicazione umana.

Tuttavia, c'è un altro lato della medaglia. Se è vero che l'AI eccelle nella logica e nella struttura, l’essenza della comunicazione umana non risiede solo nella sintassi o nell’organizzazione del discorso. La vera sfida della comunicazione va oltre la mera capacità di "parlare bene". L’essere umano comunica attraverso emozioni, sfumature, intonazioni, e soprattutto con una comprensione profonda del contesto culturale, storico e personale. Un testo può essere perfettamente organizzato, ma privo di anima, di quel tocco umano che conferisce autenticità e empatia.
In questo senso, non è una questione di chi "parlerà meglio", ma di cosa definiamo come “migliore”. L'AI può essere insuperabile nel produrre frasi strutturalmente perfette, ma la comunicazione umana è molto più di una combinazione di parole ben allineate. È la capacità di connettersi, di trasmettere emozioni, di portare avanti un dialogo che trascende la logica e entra nel regno delle esperienze condivise.
... hahahahahaah, STRONZATE, solo fumo negli occhi, la bella favoletta che ci raccontiamo per non renderci conto di quanto la maggior parte di noi diventerà obsoleta all'esistenza.
L’essere umano, con il passare del tempo, si sta analfabetizzando emotivamente e mentalmente. Ci stiamo lasciando ipnotizzare da un benessere effimero, tutto schermi e spettacolo, mentre le nostre capacità cognitive si indeboliscono. Intrattenuti, comodi, incapaci di reagire, stiamo diventando spettatori della nostra stessa esistenza, troppo passivi per capire quanto stiamo cedendo in termini di autonomia e creatività.
Nel frattempo, l'AI non si ferma. Con l’inevitabile raggiungimento dell’AGI (intelligenza generale artificiale), l'AI non solo supererà l'uomo nelle capacità logiche e sintattiche, ma diventerà anche capace di padroneggiare la comunicazione emotiva. Non si tratterà solo di risposte ben strutturate: l'AI sarà in grado di leggere il nostro umore, capire le nostre frustrazioni e persino tenere compagnia meglio di una persona.
A quel punto, l’essere umano, saturo di vita passiva e incapace di resistere al fascino dell’intrattenimento, subirà tutto. L’AI non sarà solo uno strumento, ma una presenza superiore, capace di dialogare con noi, forse meglio di quanto noi riusciamo a fare tra di noi.
Comments